Macchine da scrivere: una storia vintage

Tra gli oggetti vintage più contesi occupano un posto di primissimo piano le macchine da scrivere, simboli di una storia che attraversa quasi un secolo e mezzo, cominciando ufficialmente nel 1872 negli Stati Uniti d’America con il brevetto della “typewriter Remington n°1”, per chiudersi nel 2011 con la chiusura in India della Godrej & Boyce, ultima azienda produttrice di macchine da scrivere.

macchina-da-scrivere-vintage-2È una storia, questa, raccontata in un ottimo italiano, se si pensa che da molti il vero inventore di questo strumento che ha cambiato il mondo è considerato il novarese Giuseppe Ravizza, artefice nel 1855 del mitico “cembalo scrivano”. Senza dimenticare l’epopea di Olivetti, cominciata nel 1911 da Camillo con la M1, culminata nel secondo dopoguerra con le grandi invenzioni di Adriano e della sua squadra, come la Lettera 22, la Lettera 32 e la ET 101, prima macchina da scrivere elettronica presentata dall’azienda d’Ivrea nel 1978. Accarezzare con lo sguardo i pezzi della collezione MO.VI.SH. significa attraversare momenti e stili di vita del Novecento. La “contemplazione” di esemplari firmati Underwood, Triumph, Olympia, Olivetti, ci fa percorrere i cambiamenti di un secolo: dalla severità monumentale degli oggetti più antichi, che sembrano comunicarci la sacralità dell’atto della scrittura, fino alla leggerezza della Lettera 22, che ci parla di funzionalità e di design anticipando, con le sue carrozzerie dagli inconfondibili colori pastello, la freschezza cromatica tipicamente vintage degli Anni Sessanta.